SEO CONSULTING

20 Tips per ottimizzare i contenuti del proprio sito in ottica SEO

Anita Borriello
Copywriter

16 marzo 2020

Come si possono migliorare i contenuti del proprio sito web in ottica SEO? Gli ultimi aggiornamenti di Google, BERT in primis, ci hanno dimostrato che non basta più piazzare in modo strategico – a volte ridondante – parole chiave all’interno del proprio testo ma c’è bisogno di qualche accortezza in più.

Al giorno d’oggi ottimizzare i contenuti in ottica SEO è un atto necessario per comparire in SERP. Per anni ci siamo limitati a scrivere testi che potessero esser premiati dalla macchina ponendo poca attenzione alla lettura da parte dell’uomo. In un’epoca dove la UX viene al primo posto, questo atteggiamento è diventato penalizzante.

Per rispondere al meglio alle ricerche degli utenti, Mountain View emette con cadenza regolare degli aggiornamenti al proprio algoritmo e l’ultimo a esser stato rilasciato è BERT.

L’update pone l’attenzione sulla semantica di un contenuto, ovvero, l’algoritmo non analizza le singole parole presenti all’interno di un testo ma apprende le relazioni che queste hanno fra di esse analizzando tutto il contesto. Un’attenzione necessaria affinché il risultato fornito alle query sia il più coerente possibile con gli intenti di ricerca da parte dell’utente.

Come spesso accade però, non basta puntare tutto sulla qualità del testo. Ci sono delle azioni ulteriori da compiere per essere presenti in SERP.

 

Ottimizzazione dei contenuti in ottica SEO: da dove partire

1. NOME DEL DOMINIO

Prima di mettersi davanti al computer e iniziare a scrivere e ottimizzare contenuti, bisogna focalizzarsi sul nome del dominio. La domanda da porsi è: all’interno del dominio è presente il nome del brand?

Sia gli utenti che Google esigono trasparenza da un sito web, è quindi necessario che questa venga trasmessa a partire dal nome che diamo alla nostra vetrina digitale.

 

2. AUTOREVOLEZZA

A parità di contenuti, un sito che Google considera affidabile guadagnerà sempre le prime posizioni in SERP.

Come si può dimostrare l’affidabilità del nostro portale? Creando contenuti originali, in maniera costante, che abbiano sempre un fil rouge a legarli e soprattutto: che siano scritti in maniera fluida e che soddisfino le query degli utenti nella loro interezza.

Per scoprirsi in SERP, e vedersi premiato come sito autorevole, c’è bisogno di mettere sui piatti della bilancia sia la qualità che la quantità dei contenuti e cercare un equilibrio fra di esse.

 

3. CMS: LE PIATTAFORME

Sia che si tratti di un sito di piccole dimensioni, che di un portale che accoglie milioni di utenti quotidianamente, è consigliabile l’utilizzo di piattaforme CMS per la pubblicazione dei propri contenuti. Queste permettono, anche a coloro che hanno poca dimestichezza con i linguaggi di programmazione, di creare dei prodotti validi e personalizzabili.

WordPress è il CMS più utilizzato e permette tramite l’installazione di plugin e strumenti aggiuntivi di strutturare al meglio il proprio sito web sia per assecondare le proprie esigenze, sia per soddisfare l’utente migliorando notevolmente la user experience.

 

4. CATEGORIE

La creazione di categorie è essenziale per identificare in maniera semplice e intuitiva i contenuti all’interno di un sito web. È utile sia per gli algoritmi, sia per gli utenti che vogliono ricevere informazioni aggiuntive riguardo un argomento specifico di loro interesse. Una solida struttura gerarchica di categorie e sottocategorie, può fare la differenza.

 

5. LINK BUILDING

L’attività di link building all’interno di un sito è importante tanto quella di stesura e ottimizzazione dei contenuti.

Per tanto tempo si è pensato ai link interni solo ed esclusivamente per aumentare la permanenza dell’utente sul proprio sito web, anche inserendo link poco affini con il testo che magari forzavano l’utente a vedere qualcosa che poco aveva a che fare con la sua ricerca.

Costruire dei link strutturati in maniera sensata, e che possano offrire un valore aggiunto, è uno dei tanti fattori di ranking che permettono di scalare la SERP.

 

6. BACKLINK

Avere dei backlink di qualità è essenziale per aumentare il proprio page rank. Il posizionamento delle proprie pagine in SERP, e l’autorevolezza che dicevamo prima, dipende anche da quanti portali esterni al nostro rimandano a noi e ci considerano un punto di riferimento per una determinata area di interesse.

 

7. URL SEO

Le url delle nostre pagine devono contenere all’interno della propria slug la keyword della pagina con la quale vogliamo posizionarci in SERP.

Gli spider che analizzano il nostro sito devono avere ben chiaro di cosa stiamo parlando a partire dalla url della pagina stessa. Anche in questo caso bisogna essere trasparenti il più possibile.
Ciò significa che non chiameremo la pagina del nostro e-commerce per la vendita di scarpe “https://www.nomesito.it/pagina-1.html”, ma la chiameremo per esempio “https://wwww.nomesito.it/vendita-scarpe-online.html”.

 

8. AGGIORNAMENTO DEI CONTENUTI

Il costante inserimento e/o aggiornamento di contenuti offre agli utenti delle informazioni nuove con cadenza regolare e, inoltre, suggerisce alla macchina che il proprio sito web si rinnova con costanza.

 

9. DISPOSITIVI MOBILI

Negli ultimi anni c’è stato un crescente incremento delle visualizzazioni da parte di dispositivi mobili. È quindi impensabile che il proprio sito web non sia responsive e non offra una user experience di rilievo.

Avevamo già accennato a qualcosa di simile nell’articolo che riguardava le AMP: pagine ottimizzate e veloci proprio per permettere agli utenti di godersi al massimo l’esperienza da mobile.

 

10. INTENTI DI RICERCA

Individuare la parola chiave sulla quale verterà il nostro contenuto è essenziale, quasi quanto lo è analizzare tutti gli intenti di ricerca affini che gli utenti possono effettuare.

Non basta più inserire in maniera sistematica le keyword all’interno del testo, occorre aggiungere anche tutte quelle informazioni a esse correlate in maniera esaustiva e uniforme.

 

11. ORIGINALITÀ

Uno degli errori più comuni che viene commesso è quello di inserire informazioni, o trattare un determinato argomento, soltanto perché lo fanno i nostri competitor, parafrasando o copiando quanto scritto da loro.

Per ottimizzare i propri contenuti in ottica SEO, e migliorare di conseguenza il Google rank, è necessario essere originali. L’offrire agli utenti dei contenuti unici dovrebbe essere una priorità.

 

12. TITOLO

Il titolo di un articolo, di una scheda del proprio e-commerce, o semplicemente di una pagina del nostro sito web, deve essere breve ed esauriente.

L’utente deve avere la percezione immediata del contenuto presente nella pagina a partire proprio dal titolo che le abbiamo dato.

 

13. META DESCRIPTION

È il nostro biglietto da visita in SERP, bisogna curarla con attenzione perché la qualità del testo che inseriremo all’interno della nostra meta description sarà fondamentale per ottenere il click da parte dell’utente.

Una descrizione accurata di ogni singola pagina del nostro sito web sarà un considerevole valore aggiunto sia per l’uomo che per la macchina. Se si vuole ottimizzare i contenuti in ottica SEO, val la pena dedicare del tempo a questa attività.

 

14. LUNGHEZZA DEL TESTO

Non esiste una lunghezza prestabilita affinché un testo possa funzionare ed esser premiato in SERP. Gli addetti ai lavori suggeriscono di creare contenuti con un numero di parole compreso fra le 500 e le 1500.

Vige il buonsenso. Un contenuto può considerarsi valido quando al suo interno sono presenti sia le parole chiave designate che quelle a esse correlate, e non si può stabilire a tavolino quante parole occorrano per poterlo fare perché il numero può variare a seconda di diversi fattori.

L’importante, quando si parla di scrittura per il digital, è di utilizzare periodi brevi e di facile comprensione.

La suddivisione in paragrafi, con delle immagini a intervallare il blocco di testo, è già un buon punto di partenza per ottimizzare i nostri contenuti.

 

15. KEYWORD CORRELATE

In fase di documentazione, prima della stesura di un testo, è fondamentale svolgere una ricerca strategica delle keyword da utilizzare. Non andremo quindi a inserire soltanto la keyword con la quale vogliamo posizionarci ma anche una serie di keyword affini che potrebbero soddisfare e/o sviscerare l’argomento in questione.

Inoltre BERT, come abbiamo detto all’inizio, premia la semantica di un testo e a come le parole sono legate fra di esse. Si dovrà quindi porre attenzione a come si costruisce il testo affinché risulti coerente e omogeneo.

In fase di ottimizzazione dei contenuti è bene tener presente l’importanza della key density della pagina poiché la keyword stuffing è altamente penalizzante per Google.

 

16. STILE

A seconda del sito web in questione, e degli argomenti da trattare, avremo dei TOV differenti e dei registri linguistici differenti. È bene individuare quello più adatto alla propria utenza tenendo ben presente sia il brand che il target di riferimento.

 

17. IMMAGINI

La nostra è un’era multimediale e gli utenti apprezzano sempre di più i contenuti visivi rispetto a quelli meramente testuali.

Ottimizzare i contenuti significa quindi anche dedicare del tempo alle immagini che si caricano sul sito web a cominciare dal titolo che viene dato loro. Non 1.jpg ma spiaggia-follonica.jpg, non foto2309.jpg ma borsa-rossa.jpg e così via.

Il peso è un’altra questione complessa, ma non impossibile da risolvere. Sia che il sito web disponga di pagine AMP che non: le immagini devono essere pensate sia per gli utenti, avere quindi una risoluzione adeguata che non sgrani l’immagine stessa, sia essere leggere affinché si carichino il più velocemente possibile.

Di fondamentale importanza, ai fini SEO, è l’inserimento del testo alternativo all’interno delle immagini (ALT) che non necessariamente deve coincidere con il titolo.

 

18. TITOLI INTERNI: H2, H3, H4…

Per ottimizzare i contenuti in un’ottica SEO, e aumentare di conseguenza il Google rank, dobbiamo assolutamente spendere due parole sull’importanza dei titoli all’interno di una pagina.

Partendo dal presupposto che il titolo principale della pagina sarà un H1, sarebbe meglio avere degli H2 (o anche degli H3 etc) nel testo a fare da introduzione ai vari paragrafi presenti. Questo aiuta l’utente nell’individuare nell’immediato il contenuto in questione (offrendogli la possibilità di passare oltre nella lettura se non è di suo interesse), e inoltre fa comprendere anche agli spider quali sono gli argomenti trattati in quel determinato testo dando alle parole presenti un ordine gerarchico d’importanza.

 

19. SEO TOOLS

Esistono tantissimi tools, più o meno validi, che possono essere di aiuto per l’ottimizzazione dei contenuti.

I più utilizzati sono SEOZoom e SEMrush che contribuiscono offrendo una panoramica sui volumi di traffico di una determinata parola chiave (anche in base alla stagionalità), le keyword correlate e l’analisi di una determinata pagina web con dei suggerimenti sul come migliorarla per il posizionamento.

 

20. YOAST SEO

Uno dei plugin più utilizzati di WordPress è senza ombra di dubbio Yoast. Si tratta di un tool che analizza la pagina e in fase di stesura del contenuto: offre dei suggerimenti sul come migliorarlo in ottica SEO.

Utile anche perché permette di scrivere un titolo SEO e una meta description ad hoc per la pagina in questione, oltre che diversificarli per la condivisione su social network quali Facebook e Twitter.

L’importante, come sempre quando si parla di tool, è di non prendere alla lettera i suoi suggerimenti perché può capitare di ottenere l’effetto contrario a quello desiderato.

 

Per ricapitolare, quando ottimizziamo in ottica SEO:

I fattori da prendere in considerazione affinché il proprio sito web venga premiato nella pagina dei risultati sono molteplici ma hanno tutti un filo conduttore: i contenuti devono essere approfonditi e arrivare in maniera immediata all’utente.

Riuscire a rendere un sito web autorevole per Google e, allo stesso tempo, gradevole per i lettori, è un imperativo categorico al quale si dovrebbe rispondere per dominare la SERP.

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